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UCRAINA

Si, qui parliamo di calcio, ma quanti dei nostri calciatori, dei nostri atleti a cui guardiamo come un esempio in questo momento hanno comprensibilmente il cuore, il pensiero, l'anima lontano dal campo di gioco, lontano dal loro corpo che invece è lì, presente in quel terreno verde che tanto amano.
Shevchenko, Malinovski, Kovalenko, Yarmolenko... tutti hanno espresso il loro sostegno alla propria nazione e hanno cercato di onorarla nelle proprie gare, andando a segno e mostrando magliette a favore dei loro conterranei.
Lo stesso Szczęsny, nonstante sia polacco, ha preso immediatamente posizione comunicando che non intende partecipare alla gara Polonia - Russia valida per la qualificazione ai mondiali in quanto il figlio è in parte ucraino.
Molto preoccupato per la situazione ovviamente è un nostro conterraneo, mister De Zerbi che da quest'estate siede nella panchina dello Shakhtar Donetsk: Il tecnico ha detto di trovarsi, assieme ai suoi giocatori e al suo staff, in un hotel di Kiev: “L’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato di andarcene ma non potevo, ripeto, io uomo di sport, girare le spalle al club, al calcio e andarmene così e alla fine hanno chiuso lo spazio aereo e si sta qui.”
Il mister ha dimostrato cosa vuol dire, cosa dovrebbe significare far parte di una squadra: una squadra è una famiglia e la famiglia non si abbandona, neanche in un momento così difficile.
Penso che nessuno avrebbe avuto nulla da ridire se fosse rientrato in Italia, si sta mettendo a rischio molto più di un posto di lavoro, ma per chi vive di calcio, per chi ama il calcio, allenare, giocare, non è un semplice lavoro, è entrare a far parte di una famiglia.
Ora basta con le parole, l'unica cosa che resta da dire è...FORZA UCRAINA!!!!